Il Nonno by Grazia Deledda

Il Nonno by Grazia Deledda

autore:Grazia Deledda [Deledda, Grazia]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T07:57:05+00:00


Il balcone al primo piano di una graziosa casetta sul molo fu riaperto, e sul balcone riapparve la sedia di vimini imbottita di cuscini rossi, e sul rosso dei cuscini spiccò nuovamente la figura bruna e pallida della signorina di città, che faceva la cura dell’aria di mare contro l’anemia.

- Bella giornata, eh, oggi, signurì? - disse la moglie del marinaio del porto, passando sotto il balcone e sollevando la testa scarmigliata. - Oggi stai meglio, eh, signurina Barbara?

- Meglio, sì, grazie - rispose la signorina Barbara, con voce un po’ rauca.

- Ringraziato sia Dio! - gridò la moglie del marinaio.

Senza muoversi Barbara guardava il vastissimo golfo, chiuso, in faccia al molo, da una cornice di colline verdi solitarie. Quel verde primaverile si stendeva anche sul mare. L’acqua immobile e verde del porto dava l’idea d’un prato; e l’odore d’erba che veniva dalla collina pareva esalato dalle onde. Si aveva l’illusione che anche il mare fiorisse, sott’acqua, come tutto fiorisce in primavera.

Le barche, le paranze, i velieri e i barconi erano partiti al cessare del vento furioso: la punta del molo appariva bianca e rosea come una lingua uscente dal mucchio scuro delle casette dei pescatori: misere casette annerite dalla polvere del carbone e dalla salsedine del mare.

Sdraiato sulla banchina, un vecchio pescatore malato, pareva volesse morire guardando il mare. Qualche cane, qualche gatto, e poche donne con secchie di rame sul capo, animavano la solitudine del molo. E il cielo era alto, d’un azzurro che dava al lilla, e in lontananza alcune nuvolette bianche pareva seguissero le paranze che si dileguavano all’orizzonte, fra cielo e mare.

32

Il quadro era bello, ma Barbara lo conosceva troppo in tutti i suoi particolari.

Anche ad occhi chiusi vedeva la linea verde della collina, il semicerchio nero del villaggio, le figure delle donne dalle vesti discinte e i capelli arruffati e scossi dalla brezza del mare. Tutto era pittoresco, ma a lungo andare anche noioso; e Barbara era una ragazza moderna, nostalgica e irrequieta. Dacché era al mare non faceva che sognar la montagna; in montagna avrebbe desiderato il mare. Nei primi giorni s’era alquanto divagata guardando le scene del porto; più che la contemplazione ella amava l’osservazione. Tutte quelle figure che si muovevano sullo sfondo verdognolo dell’acqua tranquilla, la interessavano, la divertivano. I facchini del porto, seminudi, coi calzoni turchini, il dorso rosso, il petto sviluppato come quello delle donne; gli scaricatori di carbone, neri come abissini, i marinai e i pescatori che parevano fatti dello stesso legno scuro dei loro barconi, tutta quella gente che parlava un linguaggio quasi incomprensibile, rozzo e privo d’armonia, le pareva appartenesse ad una razza inferiore, quasi bestiale, ma la interessava appunto per questo. Ella ammirava tutto ciò che era pittoresco. Era un’artista, ma una di quelle artiste infeconde che non sanno o non vogliono coltivare il loro divino istinto. Ella aveva sognato, qualche volta anche tentato di mettersi a lavorare; ma il lavoro le sembrava un tormento o, peggio ancora, una volgarità. Ella avrebbe voluto produrre senza sforzo.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.